martedì 15 dicembre 2015

Ruolo, funzione, genitorialità

Ruolo, funzione, genitorialità
Note a margine di un seminario all’Istituto Reich
Fabio Carbonari

Sabato 12 Dicembre si è svolto presso l’Istituto Reich un seminario sul ruolo del padre condotto dall’amico e collega Antonio Fiorito.
Inizialmente, ho introdotto la giornata seminariale ricordando come, nel modello del nostro Istituto, operiamo una distinzione tra ruolo e funzione; distinzione appresa, come per la maggior parte dei presenti all’incontro,  da Francesco Dragotto durante la nostra formazione di terapeuti reichiani nella Seor.  
Nell’Istituto Reich, le concezioni  circa la funzione e il principio paterno  dragottiano, sono state integrate con le nostre altre formazioni coerenti, e ci hanno portato a considerare la ”unità funzionale padre-madre” uno dei pilastri del nostro modello.
Funzione paterna e materna lavorano sempre insieme, con la prevalenza di una o dell’altra a seconda delle fasi evolutive del figlio.
Ruolo e funzione sono due aspetti compresenti. Il primo rappresenta la forma, il “come”, la funzione viene espressa;  una sorta di carattere della funzione.
Il ruolo sarà pertanto mutevole e sarà modellato, sia a livello individuale che sociale,  dalle condizioni ambientali e socio-economiche e dalle esperienze determinanti. La forma del ruolo a sua volta informerà e formerà la società a cui appartiene. A questo proposito sarebbe interessate una rilettura attuale di “Psicologia di Massa del Fascismo” di W. Reich.
La funzione, dal suo canto, rappresenta il principio energetico che soggiace e che tenta di esprimersi attraverso il ruolo.
Sin dalle prime battute dell’esposizione di Fiorito, basata sugli aspetti socio-antropologici del ruolo del padre, si è attivato uno stimolante dibattito tra i presenti; dibattito reso ancor più vivo e appassionato con la visione di alcune scene chiave della commedia di Eduardo  “Natale in casa Cupiello”.
E’ emerso come nella società attuale il ruolo paterno, e non solo, abbia assunto toni e  contorni sfumati.
Non esiste più un padre normativo che orienta il figlio verso la vita in maniera autoritaria.
Sull’altro versante, anche il ruolo materno pare altrettanto sfumato, privo di contorni accoglienti e nutrienti.
Tutto questo si riflette anche su un piano sociale. La nostra società sembra essere sempre più priva di riferimenti “paterni”, quali norme, regole, ideali, principi guida, ma anche  “materni” , come quello di uno stato sociale che possa accoglie, sostenere e nutrire le fasce più fragili.
I tempi sono sempre più accelerati, le relazioni sono virtuali, l’affettività è spesso sostituita dalla realizzazione a tutti costi di bisogni secondari. E’ quella che Z. Bauman chiama la società liquida.
Negli ultimi tempi, questo tessuto fragile era stato tenuto insieme da una trama, altrettanto fragile, basata sui  valori dell’economia; anch’essa sempre più veloce, smart, spietata.
Ora anche questo tessuto si sta lacerando e le persone e i gruppi sociali entrano prepotentemente in contatto con il grande vuoto su cui era stata ordita questa fragile tela.
La mancanza di un ruolo paterno e materno e la perdita del contato con le relative funzioni naturali hanno generato un mix patogeno che ha portato alla liquefazione della società attuale ed anche delle nostre identità individuali.  Queste mancanze hanno generato una profonda paura di individuarsi e nascere e hanno costituito la colla che  ci ha fatto  rimanere a vita aderenti a un mondo uterino rassicurante ma non vitale.
Questa liquefazione non nasce oggi, ma ha radici almeno trentennali e, a livello individuale,  si perpetua ogni volta già nella vita prenatale dei “Bambini del Futuro”, per dirla con le parole di W. Reich.
Si perpetua ogni volta che perdiamo il contatto con la nostra funzione paterna  di principio guida, di faro che conduce il figlio fuori dalla simbiosi confusiva con il mondo materno.
Si perpetua ogni volta che perdiamo il contatto con la funzione materna, con la nostra funzione di contenimento e nutrimento.

Holding, bonding, pulsazione vitale, completamento di sé, relazioni e affetti,   dovrebbero essere i fili colorati su cui costruire la nuova tela della nostra esistenza; una tela a costo zero e ad alto rendimento di benessere individuale e sociale.

domenica 8 novembre 2015

WHAT'S BODY PSYCHOTHERAPY



From EABP a short video clip on Body Psychotherapy
Dall'EABP un breve videoclip sulla Psicoterapia Corporea
https://vimeo.com/133693520